I nostri lettori a scuola di Guida Sicura

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L’off road intenso, quello da 4×4 inseribile e ridotte, è stato di scena per il tradizionale “weekend…off road” dedicato alla guida sicura, all’insegna dell’educare divertendo.  Otto i fortunati lettori, scelti tra tantissimi candidati, che si sono  cimentati alla guida degli agili Suzuki Jimny

Di nuovo a Palagano, di nuovo la Pista del Dragone, di nuovo gli scenari dell’Appenino Modenese. Un contesto irrinunciabile dove, ancora una volta, ci siamo ritrovati, assieme ad otto fortunati lettori, per il Corso di Guida Sicura 4×4 loro dedicato, realizzato con l’irrinunciabile supporto della Federazione Italiana Fuoristrada. Ed ancora una volta ci siamo trovati “tra le mani” un bel materiale umano, un gruppo di allievi eterogeneo, agile, ricettivo e ben motivato. Che volere di più? Per la verità proprio all’ultimo momento, tra giovedì e venerdì, mentre eravamo già a Palagano, due defezioni di lettori già selezionati e impossibilitati a partecipare per motivi famigliari, ci hanno creato una certa apprensione… organizzativa prontamente risolta con la convocazione di altri due lettori, particolarmente “riconoscenti” nei confronti dei due rinunciatari. Ma prima di entrare nel merito dell’evento uno sguardo alle forze messe in campo dalla FIF con gli istruttori Mauro Sotera (coordinatore), Simona Forti, Flavio Sabrini e Carlo Vitalesta. Con l’importante supporto dell’istruttore Cesare Compagni (presidente del Palagano Fuoristrada Club), per la realizzazione dei percorsi tecnici e turistici. Poi, noi di Tuttofuoristrada, ovvero Sonia, Loriano e Giorgio, detto “Fellini” (che assieme a Sonia cura le immagini foto e video). Con la location giocata su tre cardini importanti: l’accogliente Locanda Cialamina (mangiare bene, bere poco ma buono, dormire il giusto, stare sempre insieme), il “capanno” del Palagano Fuoristrada come base logistica e la pista del Dragone. venerdì ore 20,00 – Con un po’ di ritardo sui tempi previsti, causa problemi di traffico e di nebbia, i “magnifici otto” sono tutti presenti al meeting point della Cialamina. Sono Barbara, Cristina, Alessandro, Dario, Luciano, Marco, Michele e Stefano. C’è giusto il tempo di un aperitivo rustico di benvenuto, di fare la prima conoscenza, di stabilire gli accoppiamenti degli allievi con gli istruttori e di piaificare il timing delle due giornate di corso. Poi, tanto per iniziare nel modo migliore, tutti a tavola per assaporare la caratteristica cucina locale, con lo speciale menù predisposto dalla padrona di casa Enrica Forti. E tra una portata e l’altra, ci si conosce meglio, si fraternizza, tra aneddoti e racconti di esperienze vissute. sabato ore 8,30 – pronti e “colazionati”, si scende in aula ed è subito teoria del 4×4 per capire cos’è un fuoristrada, quali sono le sue caratteristiche peculiari, come identificarne le possibilità di utilizzo e in quale modo affrontare la guida in sicurezza. Un’esposizione chiara, supportata da immagini video, coinvolge da subito gli allievi. Così la “lezione” entra nel vivo, si fa dialogo e partecipazione con tante domande da parte degli allievi. L’insieme delle nozioni ad ampio raggio spazia dal concetto del “fare fuoristrada” alle varie tipologie di 4×4, agli organi meccanici, ai sistemi di trazione, alle differenze tra cambio manuale e automatico, all’utilizzo delle marce ridotte. Senza trascurare le varie situazioni, le tecniche di guida, i terreni a fondo critico e le manovre d’emergenza. Poi si entra “in contatto” con i bianchi Suzuki Jimny e si scende in pista per passare dalla teoria alla pratica. Un istruttore e due allievi per vettura. L’istruttore spiega, consiglia, corregge, indica come e dove passare. Un allievo guida, l’altro ascolta in attesa di passare volante. Ha piovuto; la pista del Dragone è molto tecnica, con tanto fango, profonde pozze liquide, massi e l’incredibile sequenza di impegnativi dossi da affrontare nel modo giusto, dosando il motore. Ore 14,30 – Dopo una rapida sosta pranzo per recuperare energie si torna in pista. Ancora il Dragone con i suoi dossi e le fangaie, ma anche nuovi percorsi e tipologie di passaggi tecnici, salite e discese di maggior pendenza e impegno. Si provano e riprovano anche alcune delle più importanti (e poco conosciute) manovre d’emergenza, indispensabili per trarsi d’impaccio in sicurezza quando ci ritrova in situazioni critiche. Cala la luce, il sole si nasconde dietro le montagne. Si torna alla Cialamina solo per una doccia rilassante. Ma non è finita. Ore 19,45 – Di nuovo tutti a bordo dei Jimny per una “notturna”. Con i fari che bucano le tenebre si va alla scoperta delle strette strade dell’appennino modenese che portano al Parco di Santa Giulia, per concludere la serata con i piedi sotto una tavola imbandita con le specialità locali (inclusi gnocco fritto e tigelle). Poi rientro e tutti a letto perché domani è un altro giorno… tosto. domenica ore 8,00 – “colazionati”, bagagli in deposito e poi… si va per le montagne. Il cielo è umido e una pioggerellina insistente, con qua e là qualche scroscio più inteso, accompagna il gruppo lungo alcuni tratti della mitica via Vandelli, la strada sterrata che l’omonimo abate/ingegnere realizzò su incarico del duca Francesco D’Este per collegare Modena al Tirreno attraverso i crinali dell’Appennino (passando per il Passo Cento Croci). Una strada che oggi, in alcuni tratti aggredita dall’asfalto, in altri sterrata ma rimessa in ordine dagli enti locali, è fruibile per trekking e mountain bike e, in alcune zone, pure dai 4×4 (nel rispetto della natura dei luoghi).Un percorso panoramico, naturalistico, dove non mancano i passaggi tecnici, con qualche tratto molto viscido per la presenza di un tappeto di foglie fradice. Gli allievi, alternandosi alla guida, si godono un’escursione di quattro ore in uno scenario incantevole, con i colori dell’autunno a fare da quinta. E alle quote più alte arriva pure la neve a dare il benvenuto. Ore 13,30 – Il “viaggio”, si conclude a Mocogno, per il pranzo alla caratteristica trattoria L’Antico Borgo (di Chiara e Amedeo Forti). Qui, si procede all’ultimo atto ufficiale: la consegna dei diplomi agli allievi (con la presenza del consigliere FIF Renato Boy) e ci si saluta, con la speranza e l’impegno di rivedersi.

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