Land Rover Defender Electric

16_land rover-gbex-elba2013 Ecologico ma duro & puro Si muove nell’ambiente in punta di piedi, in assoluto silenzio, senza inquinare, con impatto zero. Il fisico è quello, ben riconoscibile del Land Rover Defender 110. Il “cuore”, invece, è elettrico. Lui è uno dei sette prototipi EV che Land Rover ha realizzato sulla base del suo più classico, duro & puro 4×4. Elettrico come? Innanzitutto togliendo dal vano motore il propulsore a gasolio sostituito, nello stesso spazio e praticamente con lo stesso ingombro, da un un accumulatore agli ioni di litio con ben 27 kWh di capacità. Un “pacco” batterie realizzato con le tecnologie più avanzate, che può essere ricaricato in sole 4 ore con un caricatore rapido della potenza di 7 kW oppure in 10 ore con uno portatile da 3 kW. Dentro al cofano anteriore trova posto anche l’inverter, indispensabile per trasformare la corrente (proveniente da una normale presa) da alternata in continua per poter essere immagazzinata nell’accumulatore e poter alimentare il motore elettrico. Quest’ultimo, messo a punto, come tutto il progetto, dall’ Advanced Engineering Team Land Rover, ha una potenza dichiarata di 70 kW, con coppia motrice di 330 Nm. Il motore elettrico, invece, che è potente ma ha ingombro ridotto, è collocato sotto il pianale, direttamente collegato al transfer. Tutti i principali componenti del sistema elettrico (motore, inverter, batterie, ecc) sono raffreddati ad aria e non a liquido, il che ha consentito non solo una semplificazione costruttiva ma anche un consistente risparmio di peso. Tant’è che tutto l’insieme assomma a soli 410 kg con un aumento di soli 100 kg del peso in ordine di marcia rispetto alla versione diesel. E la catena cinematica? L’Electric Defender, a parte la “motorizzazione”, conserva tutte le caratteristiche off road, tecniche e funzionali, del veicolo d’origine. Mantiene la trazione integrale permanente, il differenziale centrale bloccabile e il sistema Terrain Response (adeguato al nuovo sistema propulsivo). Non è, invece previsto, un cambio vero e proprio in quanto il motore elettrico, eroga la coppia massima sin dall’inizio per cui la trasmissione prevede una scatola di riduzione a singola velocità (con rapporto di 2,7:1). Come va? Innanzitutto occorre “abituarsi” al silenzio. Il motore emette solo un “fruscio” pressoché inavvertibile. Poi, come nei modelli a cambio automatico, occorre dimenticarsi del piede sinistro. Quindi… giro di chiave innesto del contatto e piede sull’acceleratore. Il Defender Electric si mette in movimento in modo fluido, con una progressione decisa che, su strada, si esprime in una piacevole maneggevolezza che fa dimenticare gli oltre 2.000 kg di massa che si porta appresso. Sul cruscotto i tre elementi circolari dicono al conducente cosa sta succedendo, quanta carica si sta consumando e, ovviamente, anche quanta energia si sta “ricaricando” quando, frenando o rallentando, si realizza la frenata rigenerativa, con il motore che da “consumatore” si trasforma in “produttore” di energia, ricaricando le batterie. Il propulsore elettrico, con la sua capacità di mantenersi sempre nelle condizioni ottimali di coppia, con anche una buona prontezza nella risposta, si fa ancor più apprezzare sui percorsi misti soprattutto nei continui saliscendi. E in off road? Come prima, meglio di prima. Il rapporto “unico” di 2,7:1 del transfer è decisamente corto (quasi uguale a quello delle “ridotte” su un Defender classico) e di conseguenza, con la coppia motrice tutta disponibile da subito, si ottiene un’arrampicabilità da prima ridotta, capace di superare pendenze anche del 100%, pienamente in linea con la tradizione Land Rover. Con una caratteristica interessante in più che, essendo il veicolo dotato di Hdc per il rallentamento in discesa, sulle pendenze a scendere, il motore elettrico oltre a contribuire nel mantenere una velocità molto bassa e sicura, “girando” ad un regime abbastanza alto, funziona da “dinamo” e produce una consistente dose di energia (sino a 30 kW), com se si affettuasse un ricarica rapida delle batterie. E se sulle pendenze il Defender si rivela valido arrampicatore, anche nelle altre classiche situazioni off road conferma le doti da duro & puro. Come nelle situazioni di twist più impegnative, con una bella fluidità nell’affrontare i vari passaggi. Così come la progressione motoristica risulta vincente nel favorire il mantenimento dell’aderenza e la trasmissione a terra del grip nelle situazioni più viscide, nel fango e nei passaggi in laterale. Infine, essendo stati accuratamente isolati e protetti tutti gli elementi “elettrici”, il Defender esprime un’incredibile capacità di guado, sino a 80 cm di passo d’acqua. Attualmente sono ben 7 i prototipi di Defender elettrico, nelle varie formule di carrozzeria, che stanno inanellando decine di migliaia di chilometri di test. Ancora però non è dato sapere se e quando potrà essere definita la messa in produzione.

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