Fiat Freemont 2.0 Multijet Aut. Lounge

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DNA americano e stile italiano

Ricordate la Dodge Journey, crossover a due ruote motrici venduta fino al 2010 dal gruppo Chrysler? Ebbene dimenticatela perché, anche se la struttura e la forma sono pressoché identiche, la Freemont è un’altra cosa, a cominciare dalle finiture più curate e pregiate. Rispetto alla sua progenitrice, la 4×4 italiana (che dunque è disponibile anche con la trazione integrale) si riconosce dalla mascherina, dal taglio della fanaleria posteriore e dallo spoiler appena accennato sul portellone. Con quasi 5 metri di lunghezza, ha una stazza piuttosto importante, anche perché al suo interno possono trovare posto fino a sette passeggeri. Tra l’altro, una volta a bordo, noterete che la terza fila è sufficientemente comoda, grazie alla possibilità di far scorrere in avanti il divano centrale. Inoltre ci trovate il clima tri-zona, la selleria interamente in pelle, la chiave intelligente, un sistema audio Alpine con navigatore e telecamera posteriore… Insomma nulla da dire sulle dotazioni, anche perché nel caso in oggetto si tratta dell’allestimento top di gamma, motorizzato 2.0 litri diesel da 170 cv.

Sull’asfalto

La trazione integrale è del tipo elettronico, con trasferimento proporzionale e progressivo della motricità dal ponte anteriore a quello posteriore. In condizioni normali, quindi, sono essenzialmente le ruote anteriori ad assicurare il moto alla Freemont, ma quando la centralina rileva una qualche perdita di aderenza (anche di una sola ruota) la coppia passa al retrotreno, con evidenti vantaggi in termini di tenuta di strada e di stabilità. I 350 Nm del quattro cilindri spingono quasi subito (a 1.750 giri e fino a 2.500 giri), ma in generale questo motore non è un fulmine; tuttavia la buona prontezza del cambio automatico (che può essere utilizzato anche in manuale) concede una discreta briosità al crossover Fiat.

In fuoristrada

Se guidate una Freemont, scordatevi l’off road impegnativo: non è fatta per questo. Se però dovete affrontare qualche sterrato, un tratto piuttosto accidentato o anche la neve e il ghiaccio, la sua motricità è più che buona. La ripartizione della trazione ai due ponti è sempre corretta e il grip arriva a terra piuttosto bene anche sul viscido. Più in generale, gli slittamenti sono sempre molto limitati e, proprio sulla neve, le ruote trovano rapidamente il giusto appiglio. Diciamo che a limitare la Freemont in fuoristrada sono soprattutto gli angoli caratteristici (non adatti a percorsi troppo impegnativi). Inoltre, avendo delle sospensioni anteriori molto morbide, che tendono ad affondare a fine corsa, occhio a non premere troppo il pedale dell’acceleratore in presenza di buche e cunette. Apprezzabile la presenza del sistema antiarretramento in salita, ma – a dirla tutta – la Freemont avrebbe meritato anche l’Hill Descent Control, visto che nelle discese ripide il cambio automatico tende ad allungare il rapporto, esercitando dunque poca resistenza alla forza di gravità. SCHEDA TECNICA
  • Cilindrata 1.956 cc
  • Potenza 125 kW-170 cv a 4.000 giri
  • Coppia 350 Nm a 1.750/2.500 giri
  • Velocità massima 184 km/h
  • Consumo combinato 5,6 l/100 km
  • Emissioni di CO2 194 g/km
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