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Climbing 4×4: la Corsica in fuoristrada
Corsica “mon amour”. Così è per i “ragazzi” del Climbing 4×4, club campano che puntualmente, da vent’anni, vanno, anzi “tornano” alla scoperta della splendida isola francese. Il “viaggio” si è ripetuto anche quest’anno con una formula che, per certi aspetti ha voluto essere celebrativa, con tappe giocate sui ricordi e altre alla ricerca di nuove scoperte e sensazioni su un’isola dove c’è molto da vedere e visitare, ma dove ci sono anche tante possibilità di fare dell’off road di soddisfazione.
Così, dopo lo sbarco, si entra nel vivo della vacanza. Irrinunciabile la prima “tappa” alla spiaggia di San Cipriano, dal lato dello stagno di Arasu, che viene raggiunta superando uno sterrato di buon impegno. Una spiaggia che accoglie con la sua bianca sabbia e uno splendido mare che invita a tuffarsi, concedendo anche momenti di rinfrancante relax. Niente di meglio, su questa splendida isola, che dedicarsi una spiaggia al giorno, o quasi. Così è la volta di quella di Pinarello che, in precedenti viaggi, aveva deluso per la consistente presenza di alghe. Questa volta lo scenario è quello di un mare caraibico, pulito, dai colori intesi. Che volere di più, dopo una bella nuotata, che “rifugiarsi” nella vicina pineta per appendere le amache agli alberi e concedersi un… riposino?
Di spiaggia in spiaggia, mettendoci in mezzo pure uno sterrato un po’ infido e da ben guidare, si arriva a Capobianco, spiaggia caratterizzata da bianche falesie, incastonata tra la più famosa Balistra e il golfo di Santa Manza. Ed è qui che i più avventurosi del gruppo si concedono una lunga esplorazione in canoa. Poi c’è l’irrinunciabile visita di Bonifacio ammirando, nel risalire verso la caratteristica cittadella, il porticciolo, la spiaggia e le case costruite all’interno dello splendido fiordo. Così, dopo aver passato la mattinata tra vicoletti, mercatini e negozietti, le nostre ruote ci conducono ad un’altra piaggiala mitica Balistra, con il suo vento sempre presente, mai fastidioso, ma che fa la gioia dei kite-surfer. E mentre alcuni qui si fermano per un bagno, altri, con una passeggiata, si regalano la visita ad un vecchio bunker militare.
La tappa successiva dovrebbe essere al fiume Cavu, ma lo sterrato per salire alle pozze è chiuso da una sbarra poco dopo il Parco Avventura per impedire la sosta selvaggia sulla strada delle vetture dei turisti indisciplinati che creavano serie difficoltà al transito dei mezzi di pronto intervento. La vacanza prosegue, con sempre tanto fuoristrada tra panorami stupendi, con l’escursione al fiume Solenzara, vicino all’omonimo paesino, con pure la sosta in una spendila piscina naturale. Il successivo rientro a Santa Lucia di Porto Vecchio, avviene passando per Zonza, accedendo anche al lungo sterrato sul fiume, per poi proseguire percorrendo una suggestiva strada di montagna, scavallando il Col di Bavella (a quota 1220 m).
Successivo appuntamento con la… sabbia, alla Plage du Ghignu, negli Agriates occidentali, raggiunta dopo ben 10 km di sterrato tanto divertente e tecnico, quanto impegnativo. Una spiaggia molto bella e frequentata, per l’occasione, da un insolito gruppo di turisti: alcune mucche con i loro vitellini.
Il viaggio ormai è quasi al termine ma rimane ancora, e non se ne può fare a meno, la visita di Corte, raggiunta dopo oltre un’ora di macchina sulle strade di montagna dell’interno. Corte è una cittadina molto gradevole e affascinante, sede dell’Unversità Corsa e del Museo di Antropologia, ed è anche un punto di partenza per quanti amano il trekking e le escursioni a piedi. Infine, per chiudere in bellezza, qualche accenno al “giro in kart”, sulla pista della cittadina di Biguglia, firmando il libro dei ricordi della vacanza, con un’ultima immagine, quella delle lunghe serate, tra cene , brindisi e chiacchierate, andando già con il pensiero a quello che sicuramente sarà tra un anno, poco meno o poco più, il nuovo… viaggio 4×4 in Corsica del Climbing 4×4.